Intervista a Roberto Ornati, esperto CasaClima

Roberto Ornati

A Milano, in zona Greco Pirelli, Vanoncini sta realizzando un immobile stratificato a secco che farà certamente parlare di sé. In piena filosofia di rigenerazione urbana, laddove sorgeva una vecchia area industriale, oggi sta nascendo un minicondominio di lusso che prevede tre ville, una sopra l’altra, con area benessere e giardino comuni al piano interrato.

Perla estetica ma non solo: una serra bioclimatica con due palme che attraverseranno in altezza tutto l’edificio.
Si tratta di un bellissimo giardino d’inverno che funge da volume filtro, stemperando le condizioni climatiche delle stagioni calde e fredde.

Abbiamo chiesto a Roberto Ornati, perito industriale e consulente energetico incaricato CasaClima, di illustrare l’evoluzione del cantiere.

“Il Committente, molto attento ai temi dell’energia per la sua stessa provenienza professionale, mi ha avvicinato a lavori già iniziati. Aveva fermato il cantiere perché si era reso conto che alcune scelte impiantistiche e progettuali non andavano nella direzione di risparmio energetico che si aspettava. Ed effettivamente aveva ragione: mi sono subito reso conto che si rendeva necessario correggere alcuni ponti termici ed eseguire una verifica degli impianti per poi ridimensionare quelli ridondanti. Intervenire in corso d’opera non è mai semplice: bisogna lavorare con tempestività e oculatezza”.

Come ha conosciuto il Committente?
In occasione di un convegno sull’efficienza energetica in cui avevo illustrato la case history di un immobile tecnologico e multipremiato e classificandosi al primo posto al  “Premio Vitruvio 2016” che ho realizzato proprio con Vanoncini a Magenta.  

Vanoncini, quindi, è entrata nel cantiere in corso d’opera proprio come lei?
Esatto. L’azienda specializzata in edilizia a secco che era stata contattata in un primo momento dal Committente non si era dimostrata sufficientemente competente viste le aspettative legate a questo immobile. 

Come è andata la relazione con Vanoncini?
Non nego che ci sia stata qualche difficoltà iniziale anche se poi, grazie al rapporto molto schietto e sincero che si è instaurato con diversi componenti del team, siamo arrivati a un clima collaborativo e proficuo. Prova ne sia il proposito (nato proprio con Vanoncini) di rendere a breve questo cantiere un luogo di visita per progettisti e operatori del settore edilizio: speriamo che le buone soluzioni tecnologiche utilizzate possano ispirare altri interventi simili. Gli edifici energeticamente virtuosi rappresentano una grande opportunità per il futuro di questo pianeta.

Come sarà a suo parere la casa del futuro?
La casa del futuro dovrà essere ingegnerizzata: i suoi “pezzi” saranno prodotti industrialmente per poi essere assemblati in loco da personale altamente specializzato.
La progettazione integrata ed efficiente è il futuro più auspicabile se desideriamo ridurre sprechi di ogni sorta e costruire con vero rigore scientifico rispettando criteri di sostenibilità.

Quale classificazione energetica otterrà questa residenza?
CasaClima A, certamente.  Questo immobile si appresta a diventare un plus energy building: oltre a garantire la propria autosufficienza, alimenterà la rete energetica locale.

Intervista di Angela Laurino, febbraio 2018

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