Intervista all'Architetto Luca Rossi
L’Architetto Luca Rossi dello studio d.n.a. (dYNAMIC nETWORK aRCHITECTS*) rivela il concept architettonico che si cela dietro al progetto di rigenerazione urbana che lo vede impegnato da diversi mesi a Milano.
Architetto, ci racconta cosa sta realizzando?
Laddove prima c’era un’area industriale dismessa sorgerà a breve un mini condominio di lusso.
Tre residenze una sopra l’altra, ognuna dotata di ogni comfort immaginabile.
Al piano terra, area benessere comune con palestra e piscina. Questo è un immobile eccellente da moltissimi punti di vista: per prima cosa, efficienza energetica e benessere abitativo saranno i grandi protagonisti. Questo immobile, infatti, sarà un plus energy building: oltre a garantire la propria autosufficienza, alimenterà la rete energetica locale.
L’edificio, inoltre, sarà tra i pochi in città a poter vantare una serra bioclimatica con due palme, che attraverseranno in altezza tutto l’edificio. A corollario, grandi finestrature con serramenti tripli che – insieme alle elevate prestazioni dell’involucro stratificato a secco - garantiranno un ottimo comfort acustico nonostante la prossimità di ben due linee ferroviarie.
Insomma, una residenza da sogno. Ci sono altri elementi degni di nota?
La facciata ventilata principale è stata applicata su sistema a secco. L’involucro perimetrale dell’edificio è composto da una “pelle” interna e da una esterna, realizzate rispettivamente in lastre di gesso rivestito e in lastre fibro-cementizie.
Sul fronte esterno è stata applicata un’ulteriore pelle architettonica composta da pannelli in calcestruzzo GRC e da lamiere stirate che personalizzano la finitura materica dell’edificio, agevolando la ventilazione naturale della superficie perimetrale esposta, con benefici estivi ed invernali.
Questo binomio garantisce ottimo isolamento termico, praticità (la facciata non necessita di grandi manutenzioni) e un’estetica complessiva moderna e sobria. La sobrietà, in particolare, è stata la prima richiesta del Committente che ci teneva ad avere una residenza lussuosa ma rispettosa del contesto in cui era inserita. Personalmente, esprimo grande apprezzamento per questo approccio perché credo che proprio la ricerca dell’armonia sia una delle prime regole che tutti noi architetti dovremmo rispettare quando iniziamo un qualsiasi tipo di lavoro.
Quali accorgimenti strutturali avete utilizzato?
Da anni sono convinto che l’utilizzo della carpenteria metallica sia un’ottima soluzione anche in ambito residenziale: ho proposto al committente questa idea e lui ha approvato pur con qualche diffidenza iniziale. Credo che carpenteria metallica e sistema a secco diano vita a un’edilizia solida, moderna, intelligente, efficiente: per questo a clienti e colleghi propongo spesso questa soluzione che in Italia non è ancora molto utilizzata.
In particolare, penso che noi progettisti siamo chiamati a proporre soluzioni innovative anche quando sono poco diffuse: il nostro compito è quello di guardare avanti e di non lasciarci intorpidire da quello che è sempre stato fatto. Evolvere è fondamentale, in ambito edilizio come in qualsiasi ambito della propria vita.
Quando ha conosciuto il mondo Vanoncini?
Negli anni ’90 ai tempi dell’Università.
Sono rimasto subito molto affascinato dal modo lungimirante di pensare del Professor Vanoncini. In particolare mi ha sempre affascinato il suo interesse per l’efficienza energetica degli edifici. Quelli erano tempi in cui l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità non erano temi diffusi come oggi. La mia tesi fu improntata proprio su quei temi.
Come si è trovato a lavorare con il team Vanoncini?
Molto bene. Capocantiere e direzione tecnica competenti, relazioni umane e professionali soddisfacenti. Non è la prima volta che si lavora insieme e certamente riaccadrà.
Ci sono progetti imminenti con Vanoncini?
Proprio questo immobile sarà al centro di alcune visite guidate che stiamo programmando con alcuni progettisti per raccontare il sistema a secco e i suoi plus. Credo che per molti colleghi sia importante vedere e toccare con mano modalità di progettazione e di realizzazione innovativi e sostenibili. Se hai sempre utilizzato sistemi tradizionali e non hai sottomano esempi di soluzioni alternative ed efficaci sarai meno propenso a utilizzare sistemi edilizi tecnologici e innovativi. Avere davanti a te un esempio concreto di edilizia lungimirante e avere qualcuno che ti spiega i diversi passaggi è uno scambio professionale importante che arricchisce tutti. La condivisione del sapere è alla base della buona edilizia.
* d.n.a. (dYNAMIC nETWORK aCHIETCTS) è lo studio degli architetti Lorenzo e Luca Rossi, che da anni si occupano di edifici a risparmio energetico e di costruzioni a secco in acciaio.
Intervista di Angela Laurino, giugno 2018