Mal’aria di città

MALARIA

Le polveri sottili invadono sempre più le nostre città. 
Anche il 2017 si è aperto all'insegna dello smog: nei primi 25 giorni di gennaio sono ben 9 le città italiane (Torino, Frosinone e Cremona tra le peggiori) che hanno registrato oltre 15 giorni di superamento del limite giornaliero previsto per il PM10. 
Ogni anno, stando alle ultime stime, l’inquinamento dell’aria causa oltre 467 mila morti solo in Europa e i costi sanitari associati quantificabili sono tra 400 e 900 miliardi di euro all’anno sempre in Europa.

A denunciare la situazione c'è Legambiente che, con il suo dossier Mal’aria di città 2017 – Come ridurre lo smog, cambiando le città in 10 mosse e la campagna annuale“PM10 ti tengo d'occhio”, monitora l'andamento giornaliero dei 96 capoluoghi di provincia di cui sono disponibili i dati tenendo in considerazione solo le centraline urbane di fondo e di traffico. Dal quadro emerge chiariamente che far uscire le città dalla cappa di smog è una priorità.

Legambiente sfida le amministrazioni disegnando le città di domani, utilizzando le migliori esperienze che già oggi sono una realtà: ecco dunque una metropoli innovativa e sostenibile, sempre più verde dove gli alberi tornano a essere i protagonisti del centro e delle periferie “sposando” anche l’architettura per dar vita a palazzi che respirano.

La città immaginata da Legambiente, spiegata nel dossier Mal’aria, si basa su 10 idee innovative e proposte anti-smog che l’associazione ambientalista ha presentato in questi gironi all’attenzione del ministro dell’Ambiente Galletti.

Ecco in sintesi le 10 mosse per la città di domani, libera dallo smog:

  • Ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città;
  • Aumentare il verde urbano;
  • Una mobilità verso “emissioni zero”;
  • Priorità alla mobilità pubblica;
  • Fuori i diesel e i veicoli più inquinanti dalle città;
  •  Road pricing e ticket pricing;
  • Riqualificazione degli edifici pubblici e privati;
  • Riscaldarsi senza inquinare;
  • Rafforzare controlli su emissioni auto, caldaie, edifici;
  • Intervenire su industrie e aree portuali
     

Leggi qui articolo completo e dossier di Legambiente
 

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