Con Kasanova, una storia a lieto fine

Kasanova

In ogni progetto, ci piace mettere del nostro.
Ma senza dubbio il meglio lo diamo quando al “nostro” aggiungiamo il “vostro”.
Del resto, fare edilizia significare incrociare esigenze di vita reali.
Concepire, disegnare o modificare immobili sono azioni che non possono prescindere dal periodo che sta attraversando la vita privata e professionale della nostra Clientela.
L’incontro con Kasanova parte da una specifica esigenza: realizzare l’Headquarter di un’azienda in forte espansione, che ha a cuore comfort abitativo e sostenibilità ambientale. Per Kasanova la necessità di creare nuovi spazi coincide con un progetto denso di valore: riunire in un unico luogo funzioni amministrative e commerciali e conferire così nuova energia vitale all’azienda e agli uomini che la animano.

La storia di Kasanova ci ha appassionato.
Per questo abbiamo deciso di riscriverla a modo nostro.
Abbiamo vestito il cantiere con le gesta di Alessandro, un Principe Sognatore.

Ecco la sua storia.
Che sia di ispirazione per tutti noi.
 

Alessandro e lo Scettro Magico
Da quando gli avevano detto che un giorno sarebbe diventato re, Alessandro amava salire sulla collina ai primi albori e dividere i suoi sguardi tra Cielo e Terra: gli sembrava di trarne ispirazione.

C’era un aspetto del suo regno che da un po’ di tempo lo preoccupava: con il passare degli anni, il fiume Ventura aveva deviato il suo corso, dividendo il villaggio in frazioni. Su una riva vivevano i Costanti, sempre intenti negli studi; sull’altra gli Armigeri, impazienti di nuove conquiste. C’erano poi i Traghettatori, eccellenti navigatori che portavano a Costanti e Armigeri beni e delizie da ogni parte del mondo.

Più volte il Capo dei Costanti aveva incontrato il Capo degli Armigeri, entrambi desiderosi di unire il villaggio con un ponte, ma quando si addentravano nei dettagli di costruzione non trovavano l’accordo: i Costanti esaltavano la solidità dei sassi, gli Armigeri lodavano l’elasticità delle foglie.

Di una cosa Alessandro era certo: doveva escogitare una grande idea e se c’era un uomo che avrebbe potuto aiutarlo, quello era certamente Sartù, il sapiente conoscitore delle leggi universali. A lui Alessandro raccontò ciò che lo turbava; dopo averlo ascoltato a lungo, Sartù sentenziò: “Da tanti anni conservo in uno scrigno una mappa segreta per raggiungere un Bosco sconosciuto ai più. Donerò a te la mappa: l’impresa che mediti è degna di un re e solo io posso aiutarti. Nel Bosco, cercando fra molti esemplari diversi, troverai un Albero magnificente ricco di frutti polposi. Se, con i tuoi sogni nel cuore, ti addormenterai per una notte intera sotto le sue fronde, ti sveglierai con uno Scettro Magico tra le mani e potrai realizzare tre desideri. Stai attento però: l’Albero punisce con l’oblio eterno chiunque nutra brame che non rispettino la natura dell’uomo e dei luoghi in cui egli vive”.

“Oblio eterno…e cosa significa?” chiese allarmato Alessandro.

“Significa che potresti perdere ciò che hai di più prezioso al mondo: la tua storia” - si accigliò il saggio.

La mappa nello zaino, una coperta contro i rigori della notte, panini e borraccia, Alessandro si addentrò nel Bosco, pieno di speranza. Non tardò a trovare quello che cercava: l’Albero era imponente e infondeva autorevolezza. Si accovacciò prontamente sotto le frasche e prestò molta attenzione a formulare i suoi tre desideri: la posta in gioco era troppo alta. Chiuse gli occhi e Morfeo lo accolse fra le braccia; all’alba, un raggio di sole lo sorprese e quasi gli mancò il fiato quando vide che tra le sue mani luccicava uno Scettro rosso e blu.

Correndo a perdifiato, Alessandro chiamò a raccolta il Capo dei Costanti e il Capo degli Armigeri.

Fu così che compì la prima magia: fece entrare l’uno nei pensieri dell’altro e finalmente i due, che fino ad allora avevano visioni diverse del mondo, si sorpresero all’unisono. Decisero rapidamente che con le foglie avrebbero intrecciato una fune per congiungere le due rive e che sulla fune stessa avrebbero edificato un ponte di sassi.

Alessandro espresse il secondo desiderio: Costanti e Armigeri, aiutati dagli abili Traghettatori, divennero agili come Equilibristi, per destreggiarsi sul ponte in costruzione e per passarsi foglie e sassi di mano in mano. Tutti si misero all’opera pieni di entusiasmo e in poco tempo fu eretto un ponte magnifico: solido e ben fatto, esattamente come tutti lo avevano desiderato.

Alessandro sussurrò allo Scettro il suo ultimo desiderio ed ecco discendere dal cielo una grande mongolfiera sulla quale salirono il Capo dei Costanti, il Capo degli Armigeri e una delegazione di Traghettatori. Dall’alto, tutti videro e compresero cosa erano riusciti a realizzare, unendo le loro forze.

Solo ora Alessandro capiva perché l’Albero assecondava i desideri rispettosi della natura di ognuno e solo ora comprendeva davvero che gli uomini, per esprimersi al meglio, devono mettere in comunione i loro diversi saperi. 

Soddisfatto, Alessandro incastonò lo Scettro Magico al centro del ponte, perché tutti ricordassero che la felicità immaginata può divenire realtà.

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Il confronto e l’incontro sono temi di eccezionale importanza.
Il nostro augurio per il 2016 è questo: condividere idee, emozioni e desideri per diventare migliori ogni giorno.
Dal sogno nasce l’innovazione, non dimentichiamolo mai.
Il team Vanoncini augura a tutti un nuovo anno pieno di ispirazione e magia.
Trovi la storia di Alessandro anche sul cantiere e sul sito Kasanova

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