La gratitudine

La gratitudine

LA GRATITUDINE
di Mario Petrò
(pubblicato su L'Eco di Bergamo)

È passato un anno.
Un anno da quando la mia vita è cambiata per sempre.
Uno sconosciuto mi ha regalato il suo cuore e io gliene sarò grato per tutta la vita.
Ricordo alla perfezione gli sguardi e i gesti dei medici e degli infermieri che mi hanno accompagnato in questa avventura: persone splendide che lavorano con amore in un’Italia troppo spesso sommersa dalle polemiche e che invece, quando vuole, funziona alla grande.
Ci sono dei momenti in cui un paziente è tutt’altro che paziente. 
Entrano in gioco paura, sofferenza, senso di impotenza. 
Ed è proprio in quei momenti che avere accanto professionisti di valore e amici veri fa la differenza.
In tutta questa vicenda mi sono sentito fortunato anche per l’amore di mia moglie, dei miei figli e dei miei colleghi della Vanoncini.
Grazie infinite allo staff Trapianti Reparto Cardiochirurgia di Bergamo.
Grazie al Dottor Gavazzi, al Dottor Fiocchi, alla Dottoressa Vittori, alla Dottoressa Fontana, alla Dottoressa Sebastiani, al Dottor Innocenti e al Dottor Terzi.

Soprattutto grazie a quello sconosciuto che mi ha ridato la vita.
Quando penso a lui penso sempre a una frase di Cyrano de Bergerac:
“Per la tua felicità darei in cambio la mia, quand'anche tu non lo sapessi mai; così, soltanto per sentirti ridere qualche volta, da lontano, di quella gioia data dal mio sacrificio”.

La vita può essere molto bella, oggi ne ho ancora più consapevolezza.
E soprattutto sono un'esplosione di gratitudine per tutte quelle persone che mi hanno fatto sentire che non sono solo e non lo sarò mai.