Il progettista felice

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Fare il progettista, oggi, non è semplice. 
Non che lo sia mai stato, ma forse oggi vengono richieste capacità, visioni e strategie che un tempo non erano fondamentali per assicurarsi un mercato florido.
Nuove tecnologie e nuove tendenze irrompono senza preavviso nella vita professionale di tutti i giorni, andando di fatto a influenzare metodi, approcci e filosofie. 
Al progettista l’onere di selezionare solo ciò che ritiene davvero importante per il suo lavoro e di concentrarsi sulla propria crescita professionale, stimolato in questo anche da committenti sempre più preparati ricchi di aspettative.
È evidente che siamo di fronte a una nuova era dell’edilizia e che bisogna saper gestire con serenità le tantissime nuove istanze che arrivano da ogni dove.
In questa epoca crediamo che sia di fondamentale importanza trasformare ogni apparente criticità (o discontinuità) in opportunità, ogni intoppo in capacità di crescita.
Avere una mentalità permeabile e aperta al cambiamento farà la differenza, così come la capacità di sedersi al tavolo con altri professionisti per creare sinergie creative.
Ci siamo divertiti a stilare le sei qualità di un progettista che riesce a essere felice di questi tempi.
Eccole qui.

 

IL PROGETTISTA FELICE

  • Ha sempre sete di conoscenza
    Un progettista entusiasta non può permettersi di trascurare la propria formazione.  Il mondo va alla velocità della luce, ogni giorno nascono nuove tecnologie e nuovi sistemi costruttivi, che se padroneggiati possono ampliare notevolmente il proprio mercato di riferimento.  Quando si tratta di progettare, conoscenze ampie e aggiornate possono aiutare a risolvere anche i problemi più spinosi. 
     
  • Sperimenta nuove soluzioni e tecnologie
    Il progettista felice anticipa il cambiamento, non lo subisce.
    Solo lanciandosi alla scoperta delle nuove soluzioni è possibile ottenere risultati inaspettati. Non bisogna aver paura di inserire nuove soluzioni costruttive all’interno dei propri progetti (ad esempio il sistema a secco) o a fare uso di tecnologie all’avanguardia, come il BIM. Questa è l’era dei Big Data e anche il mondo dell’edilizia si sta adeguando a questa grande rivoluzione.  
     
  • Ha ottime doti di Problem Solving
    ll progettista felice ragiona a mente aperta e sa come risolvere anche le problematiche più spinose.  Anzi, trae una vera e propria soddisfazione quando trasforma le criticità in opportunità.
     
  • Ama il confronto con i colleghi 
    Il progettista felice ama il confronto e incontra periodicamente i propri simili ;-)
    Il dialogo porta con sé sempre un arricchimento personale ma fare parte di un network che stabilmente si riunisce per discutere temi di interesse comune, spesso, fa la differenza.
     
  • Integra tecnologie costruttive differenti
    Avere la padronanza di più sistemi costruttivi permette di cogliere il meglio da tutti. Il progettista felice non ama i preconcetti perché sa che legno, acciaio, cemento armato e sistema a secco possono essere soluzioni giuste: la differenza la farà sempre il contesto e la capacità di analizzarlo correttamente.
     
  • Interpreta bene le necessità del committente
    La relazione umana è appassionante e gratificante. Saper comprendere le reali esigenze del committente -anche aldilà delle sue parole- resta una caratteristica premiante che va alimentata con costanza.

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