Ogni giorno è buono per battere un nuovo record
Il tecnico di cantiere Paolo Todeschini racconta una storia di sport e lavoro.
Paolo Todeschini, classe 1986. Oggi tecnico di cantiere Vanoncini, ha vissuto un’adolescenza all’insegna dello sport. A soli dodici anni ha partecipato ai Campionati italiani di nuoto classificandosi tra i primi atleti: un’esperienza formativa che, ancora oggi, lascia segni indelebili.
Chi ti ha fatto conoscere il nuoto?
I miei genitori mi hanno messo in vasca a quattro anni per insegnarmi sin da piccolo uno stile di vita sano. Io ho subito reagito con entusiasmo, l’acqua è diventata ben presto il mio elemento naturale. Anche i miei fratelli sono stati iniziati allo sport molto giovani: direi che è quasi un marchio di famiglia.
Che cosa ricordi di quel periodo della tua vita?
Quando sei molto giovane e dividi il tuo tempo tra scuola e piscina, comprendi molto bene il senso della parola sacrificio, una parola troppo spesso sottovalutata ma che, a mio parere, racchiude grandi potenzialità. Senza sacrificare qualcosa non si raggiunge qualcos’altro. E’ un insegnamento semplice, eppure di grande attualità. Sin da piccolo io dedicavo al nuoto due ore al giorno, tutti i giorni. E i week-end erano destinati alle gare. Questo significava anche non uscire con gli amici, alimentarsi correttamente e non fare tardi la sera…insomma, una vita non proprio facile.
Questi sacrifici erano compensati da cosa?
Quando entravo in vasca, sentivo l’adrenalina della sfida tra me e l’acqua. Non vedevo l’ora di mettermi alla prova e di mostrare a me stesso di cosa ero capace. Con gli anni, l’acqua è diventata anche la mia migliore amica. Ricordo ancora la sensazione divertente di cantare o di ripetere la lezione del giorno sott’acqua…per me era una cosa normale. Il nuoto è uno sport di resistenza e di propensione al risultato. E, a pensarci bene, sono caratteristiche fondamentali anche nella mia vita professionale.
Oggi sei un Tecnico di Cantiere in Vanoncini. Di cosa ti occupi concretamente?
In Vanoncini il tecnico di cantiere è la figura professionale di raccordo tra cliente, azienda edile e operatori di cantiere. E’ la persona che si occupa di decifrare le esigenze del cliente, di rispettare tempi e budget concordati e di coordinare le maestranze perché diano il loro meglio sul cantiere. E’ intuitivo quanto siano necessarie doti di versatilità, equilibrio e senso pratico.
Hai appena comprato casa con la tua fidanzata. Come ti sei regolato?
Ho cercato una villetta a schiera ad Almenno San Bartolomeo, mia zona d’origine. Naturalmente mi sono preoccupato che fosse costruita bene ma ho preferito acquistarla al rustico, per poterla personalizzare a mio piacimento. Con l’aiuto di mio padre - che ha una piccola impresa edile- ho isolato dall’interno l’immobile con materiale termoriflettente stratificato Actis, naturalmente acquistato in Vanoncini. E’ stata una scelta dettata certamente dalla mia formazione professionale. Del resto, per ottimizzare futuri consumi energetici e costi di manutenzione non c’è cosa migliore da fare.
Quali pensi siano i vantaggi del sistema a secco?
Dati alla mano, i sistemi a secco sono il futuro dell’edilizia ma troppo spesso sono oggetto di pregiudizi vari. E’ bene sottolineare, ad esempio, che possono convivere armonicamente con l’edilizia tradizionale, andando a ottimizzarne prestazioni ed efficacia. Mio padre, che come ho detto è titolare di un’azienda edile tradizionale, ha subito riconosciuto i vantaggi del sistema a secco e anche oggi, ai suoi clienti, propone soluzioni miste e integrate.
Per concludere, vuoi indicare un insegnamento sportivo utile nel lavoro?
Non bisogna mai accontentarsi dei risultati raggiunti. Così come nel nuoto ogni giorno è quello buono per battere il record del giorno prima, anche nel lavoro è fondamentale cercare nuove soluzioni ed evolversi. Solo in questo modo si dimostra - in primo a luogo a se stessi- di fare il proprio dovere.