Il Filandone di Martinengo su YouBuild

Filandone di Martinengo

Il Filandone di Martinengo è un opificio tessile in stile neogotico risalente a fine Ottocento e riqualificato di recente. 
La sua bellezza architettonica lo pone spesso al centro di attenzioni mediatiche: anche la rivista di settore YouBuild gli ha dedicato un lungo articolo di cui riportiamo una sintesi.

 

La storia del Filandone di Martinengo

Dopo diversi passaggi di proprietà e l’abbandono a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, è stato acquisito dal Comune di Martinengo nel 1982 per dare una sede alla biblioteca, all’archivio storico, alla sala consiliare e a spazi espositivi.
Luogo in cui per decenni hanno lavorato un centinaio di operaie e set - nel 1976 - di alcune scene del film “L’albero degli zoccoli” di Ermanno Olmi, l’edificio è stato oggetto di un radicale recupero, focalizzato sulla sostenibilità ambientale e sul risparmio energetico.

Grande attenzione è stata data al tema dell’isolamento dell’involucro architettonico, così esteso e datato, oltre che caratterizzato da enormi aperture: si è optato per un sistema costruttivo totalmente a secco in grado di realizzare un guscio interno sottile, performante e svincolato dall’involucro massivo esistente; un cappotto termico interno stratificato che include materiali multistrato termoriflettenti di derivazione aerospaziale. Soluzione che ha massimizzato i risultati di isolamento termico e acustico, conservando le volumetrie precedenti, il disegno originale delle monofore neogotiche e nel contempo riducendo le tempistiche di cantiere.

 

I dettagli costruttivi del Filandone di Martinengo

Particolare attenzione è stata posta per le opere a secco necessarie per ridisegnare le bellissime monofore dell’edificio neogotico.
I contorni di tutte le finestre sono stati realizzati con un abile intervento che ha previsto una struttura in acciaio zincato flessibile, fissata meccanicamente alla muratura esistente, e il successivo rivestimento con lastre in gesso laminato, sufficientemente sottili e duttili da poter consentire la realizzazione  fedele del contorno della finestra, compresa la perfetta stuccatura degli spigoli.
Solo l’utilizzo di materiali isolanti sottili termoriflettenti stratificati ha consentito l’isolamento termico delle spalle delle finestre in continuità ai falsi telai dei serramenti, in modo omogeneo rispetto a tutto il resto dell’involucro. Inoltre si è provveduto a bonificare acusticamente l’ambiente per ottimizzare il fonoassorbimento interno mediante la posa di numerosi baffles acustici applicati alle capriate esistenti.

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